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di Paul Auster, con Harvey Keitel, Mira Sorvino, Willem Dafoe, Vanessa Redgrave
(Stati Uniti, 1998)
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Visto a Cannes, LULU ON THE BRIDGE è il primo tentativo da regista di Paul Auster, che rifà "Lulu" di Wedekind. Grazie agli attori (Keitel, Vanessa Redgrave, la luminosa Mira Sorvino che è la cosa più genuina del film) la prima parte - quella realista, con il sassofonista vittima di un colpo al cuore sparato dal solito pazzo - suscita interesse e curiosità. Poi si va nel sogno, nei territori seducenti ed infidi della metafora: con una pietra luminosa che produce non solo luce blu, ma pure felicità e bontà. E un mefistofelico Willem Dafoe con gli sbirri, che è forse il diavolo. Nel dubbio, il film va a rotoli. I legami con le Lulù del mito si fa una fatica tremenda a ritrovarli: con tutta la simpatia di una storia d'amore un po' ingenua per essere scritta da un intellettuale, ma abbastanza fresca da mettere in valore i due protagonisti. Paul Auster è un grande scrittore: fare il cineasta è tutt'altra cosa.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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